Voghera è una delle municipalità principali dell’Oltrepò Pavese. Oltre a essere un importante nodo ferroviario e stradale, è anche una meta ideale per chi ama visitare luoghi ricchi di storia e dalla consolidata tradizione enogastronomica.
La città sorge sulle rive del torrente Staffora, motivo per cui i primi insediamenti risalgono al Neolitico. Nel corso dei secoli, si sono avvicendate diverse popolazioni (Iberici, Celti, Liguri Iriati…), finché i romani non fondarono la città di Iria. Costruita e ricostruita più e più volte a causa dell’invasione di numerosi eserciti, Iria si evolse diventando l’odierna Voghera.
Una città che è stata da sempre al centro del flusso della storia, che ha visto passare condottieri, re, artisti e intellettuali. Ogni dei quali ha lasciato il segno del proprio passaggio in un monumento, in un nome, in un luogo. Scopri cosa c’è da vedere a Voghera!

Duomo di Voghera
Collegiata S. Lorenzo Martire – Sorta sulle rovine di una chiesa precedente, a partire dal maggio 1605, su progetto dell’architetto bolognese Antonio Maria Corbetta, viene completata nel 1875 con l’edificazione della facciata dall’ingegnere milanese Carlo Macciachini. Al suo interno è ospitato un organo di particolare bellezza, realizzato dalla famiglia di organari “Serassi” nel 1833.
Presso il portale destro si trovano un epigrafe e tre rilievi, uno dei quali raffigura San Bovo, patrono della città. A partire dal 1953, le spoglie del santo sono custodite sotto l’altare maggiore. Si dice, infatti, che San Bovo (di origine provenzale) sia morto proprio a Voghera nel 986, mentre faceva ritorno da un pellegrinaggio a Roma.

Chiesa di S. Giuseppe
Costruita nel Settecento ad opera dei Padri Scolopi e ampliata successivamente dai Gesuiti, la chiesa si San Giuseppe ha ricevuto nell’Ottocento il suo assetto definitivo. Al suo interno si possono ammirare alcune tra le più significative opere del pittore Paolo Borroni eseguite tra il 1777 ed 1778:
- La Fuga in Egitto,
- Lo sposalizio della Vergine,
- Il transito di S. Giuseppe.
La struttura è annessa all’ex Convitto Nazionale Umberto I, già sede del Palazzo di Giustizia.

Chiesa del Carmine
La chiesa del Carmine in origine era chiamata “Chiesa di Santa Maria dei Battuti e Del Gonfalone”.
Deve la sua fondazione alla fine del Trecento alla Confraternita dei Raccomandati o dei Battuti, che la costruirono con lo scopo di destinarla a oratorio annesso all’ospedale della stessa confraternita. Fu poi ricostruita nel diciassettesimo secolo e terminata nel 1685. La cupola venne affrescata dal pittore Giovan Battista Cane.
Al suo interno è esposta la tela “Transito di San Giuseppe” del pittore vogherese Paolo Borroni.

Piazza Duomo
Centro nevralgico di Voghera sin dal lontano Medioevo, la piazza del duomo costituisce un luogo di ritrovo molto particolare: non nasce come uno spazio aperto, ma come struttura fortificata, poi evolutasi in piazza in seguito allo svilupparsi del borgo con il conseguente assorbimento delle mura da parte delle abitazioni.
La collegiata di San Lorenzo è il fulcro della piazza e la sua ragion d’essere, in quanto la fortificazioni nacque probabilmente proprio a difesa dell’antica pieve di cui la collegiata è l’erede.

Castello Visconteo
Il castello fu costruito secondo i disegni di Ottorello de Meda e Andrea da Mutina a partire dal 1372 per ordine di Galeazzo Visconti II.
Il prospetto nord ha subito profonde manomissioni mentre il prospetto sud ha mantenuto parte del suo aspetto originale.
Di particolare interesse, sono le pareti nella sala quadrata dell’ala est, che conservano frammenti di affreschi raffiguranti le Muse attribuibili al Bartolomeo Suardi detto il Bramantino e risalenti alla fine del XV sec.
Da alcuni anni viene periodicamente aperto per manifestazioni di carattere culturale, mostre e concerti che animano i mesi di maggio-giugno e di settembre-ottobre della città.

Tempio Sacrario della Cavalleria
La “Chiesa di Sant’Ilario” o “Chiesa Rossa” è stata edificata nel XII secolo e dedicata a Sant’Ilario, secondo alcune fonti sui resti di un tempio preesistente di epoca longobarda.
Ha subito nei secoli molti restauri, di cui l’ultimo nel 1956, anno in cui venne prescelta quale Tempio Sacrario della Cavalleria Italiana e dedicata ai Santi Giorgio e Ilario. In passato venne utilizzata per raccogliere le vittime della peste (1630) e nell’800 come deposito polveri per la Caserma di Cavalleria.
È popolarmente detta Chiesa Rossa, dal tipico colore del laterizio nel quale è costruita. L’interno è adornato con gli stemmi di tutti i Reggimenti dell’Arma di Cavalleria.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Popolarmente detta Del Rosario, la chiesa fu costruita dai Padri Domenicani sotto il titolo La Beata Vergine della Pietà, con annesso convento.
Riedificata alla fine del Quattrocento per volontà di Vincenzo I Bandello di Castelnuovo Scrivia, Generale dell’ordine domenicano e zio del novelliere Matteo Maria, fu completata nel 1505.
Chiusa al pubblico in età napoleonica e adattata in tempi diversi ad asilo infantile, a maneggio e a magazzino militare, venne restaurata dall’ingegnere vogherese Mario Cattaneo, riconsacrata nel 1927 e affidata ai Padri Francescani.
L’edificio si presenta in stile romanico gotico, al suo interno si può ammirare un affresco raffigurante la Madonna delle Grazie, risalente al XV secolo.

Caserma Vittorio Emanuele II
Progettata per conto del Comune dall’ingegnere vogherese Paolo Cornaro, fu costruita dal 1857 al 1864 su un’area di circa quarantacinquemila metri quadrati. L’edificio, capace di ospitare quattro squadroni di cavalleria, intitolato nel 1858 al re Vittorio Emanuele II ed in seguito al tenente Attilio Bonfiglio Zanardi (medaglia d’oro al valor militare), fu ampliato nel 1880 e ancora in tempi successivi.
Attualmente ospita la Civica Biblioteca Ricottiana, il Civico Museo di Scienze naturali “Giuseppe Orlandi”, il Museo Storico di Voghera “Giuseppe Beccari” ed alcuni uffici comunali.

Ponte di età romana
Ubicato sul torrente Staffora (accanto al moderno ponte), questo ponte di età tardo imperiale ha visto sulle sue solide arcate in pietra transitare viandanti e mercanti diretti alla vicina Clastidium. Fu attraversato anche dagli stanchi centurioni di Maiorianus (Maggioriano), l’ultimo imperatore a capo delle legioni, sconfitto dai Vandali di Genserico.
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